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Negli ultimi anni, il fenomeno del gioco d’azzardo ha assunto proporzioni preoccupanti, con un numero crescente di persone intrappolate in abitudini di gioco patologiche. Una recente indagine della cooperativa Cosper, realizzata in collaborazione con il Comune di Crema e l’Ats Valpadana, si propone di comprendere meglio il profilo e le abitudini dei giocatori problematici, concentrandosi su coloro che frequentano locali con videopoker e slot machine.

Per analizzare il fenomeno, gli operatori hanno deciso di condurre un’osservazione diretta all’interno dei locali che ospitano slot machine, senza interagire con i frequentatori. Questo approccio consente di rilevare abitudini di gioco e comportamenti naturali. L’indagine mira ad aggiornare i dati raccolti negli anni precedenti e a fornire un quadro attuale di un fenomeno che interessa una fascia crescente della popolazione.

Chi è il Giocatore Patologico?

Dai dati raccolti emerge un profilo tipico del giocatore patologico: generalmente maschio, tra i 35 e i 70 anni, preferisce giocare in solitudine e spende in media oltre 2.000 euro all’anno. Questo tipo di giocatore sviluppa spesso una dipendenza dall’uso delle slot machine e dei videopoker, una condizione che può portare a gravi difficoltà economiche e sociali.

Questa dipendenza non è solo un problema individuale, ma si estende anche alle famiglie e alle comunità. Il giocatore patologico investe infatti grandi quantità di denaro e tempo, sottraendoli alla vita quotidiana, con conseguenze significative per sé e per chi gli sta vicino.

Perché Giocano? Le Ragioni Dietro il Comportamento

Sebbene le motivazioni personali possano variare, la cooperativa Cosper ha identificato alcune ragioni comuni alla base del comportamento compulsivo verso il gioco. La sensazione di eccitazione e la speranza di ottenere una ricompensa immediata sono tra i principali fattori di attrazione. Tuttavia, il gioco d’azzardo patologico è spesso legato a situazioni di stress, difficoltà economiche o emotive e alla ricerca di una via di fuga dai problemi quotidiani.

Il rapporto con il gioco d’azzardo può quindi trasformarsi in una spirale da cui è difficile uscire senza supporto adeguato, sia dal punto di vista psicologico che sociale.

La Necessità di Azioni di Prevenzione e Supporto

Questa indagine risulta cruciale per aggiornare le strategie di intervento e prevenzione. In collaborazione con istituzioni locali come il Comune di Crema e l’Ats Valpadana, la cooperativa Cosper si propone di sviluppare misure di supporto per le persone affette da dipendenza da gioco, coinvolgendo anche le famiglie, spesso vittime indirette di questo fenomeno.

L’obiettivo è creare consapevolezza nelle comunità e attuare politiche mirate che possano arginare la crescita del gioco d’azzardo patologico, promuovendo percorsi di recupero che offrano ai giocatori un’opportunità per riprendere il controllo della propria vita.


Articolo originale pubblicato su La Provincia di Cremona il 10 novembre 2024: Gioco d’azzardo, così vive un ludopatico.

Crema, 11 novembre 2024
Andrea Ponzano